OMAGGIO A CARL ROGERS

OMAGGIO A CARL ROGERS

 

Carl Rogers, psicologo statunitense, si dedica inizialmente, come terapeuta alla prevenzione della criminalità giovanile (1931-1949).

E’ stato poi docente dal 1940 al 1963, presso le università dell’Ohio, di Chicago e del Wisconsin.

Con la “psicologia umanistica” di A. Maslow, Rogers ha assunto un’impostazione alternativa sia alla psicoanalisi sia al comportamentismo. Di Freud, in particolare, Rogers rifiuta sia il concetto di transfert sia il dualismo delle pulsioni di vita e di morte come il tentativo di ricondurre tutte le motivazioni del comportamento umano a conflitti di natura sessuale.

La tecnica terapeutica sviluppata da Rogers prende il nome di “terapia non direttiva” o ancor meglio di “terapia centrata sul cliente”: Rogers preferisce la parola “cliente” a “paziente”, termine che indicherebbe una subalternità medicalizzata di quest’ultimo rispetto al terapeuta. Rogers indica tre condizioni necessarie e sufficienti affinchè la terapia abbia successo:

  • Accettazione incondizionata del cliente (qualunque sia la natura del suo disagio/disturbo)
  • Atteggiamento fortemente empatico del terapeuta (mettersi strategicamente “nei panni dell’altro”, al fine di comprendere il suo funzionamento mentale)
  • Autenticità del terapeuta (saper comunicare emozioni e sentimenti provati in seduta sollecitati dallo stesso cliente)

L’aspetto estremamente interessante dell’approccio rogersiano è che non pretende di essere un gergo di scuola ma  rappresentare un tipo di approccio che supera i vari gerghi/tecniche psicoterapeutiche legittimandole tutte nella misura in cui, però, soddisfano le tre condizioni sopra descritte.

In effetti Rogers, mise a punto una ricerca sperimentale mettendo a confronto l’operato clinico di vari terapeuti di estrazione completamente diversa (psicoanalisti, comportamentisti, sistemici ecc.) e si accorse che tutte gli approcci  terapeutici funzionavano e producevano  un buon esito clinico quando erano presenti le tre condizioni; al contrario in loro assenza la terapia falliva.

Lo scopo di questo approccio , infatti , è quello di favorire “L’AUTOREALIZZAZIONE DEL SE’”, che rappresenta uno dei cardini di tutta la psicologia umanistica e rappresenta lo scopo e il fine ultimo della terapia.

L’AUTOREALIZZAZIONE DEL SE’, non deve essere identificata banalmente col mero successo sociale (potere, soldi, fama ecc.) ma con la realizzazione delle caratteristiche/tendenze/predisposizioni interne al proprio essere, quello che gli umanistici identificano con il “progetto di sviluppo” implicito in ogni essere umano; questo risulta inalienabile dal momento che il ruolo/potere dell’ambiente non può essere né quello di crearlo “ex-novo” (mani sue), né quello di espropriarlo al soggetto , ma solo di favorirlo, (catalizzando il processo di autorealizzazione) o di ostacolarlo (producendo il suo blocco causa di sofferenza). In tal senso si specifica meglio il concetto di SE’ nell’accezione generale: questo si struttura proprio attraverso le interazioni di scambio con l’ambiente circostante, mentre il SE’ ideale non è quello che s’immagina di essere quello che il soggetto non potrà mai diventare (fantasie più o meno onnipotenti), ma quello che sa individuare le linee tendenziali intrinseche del  “progetto di sviluppo” della propria umanità.

In tal senso, afferma Rogers, una persona è tanto più felice quanto più il suo SE’ si avvicina al SE’ ideale, viceversa , è tanto più infelice quanto più il suo SE’ si allontana dal SE’ ideale.

Il SE’ ha anche un’altra caratteristica importante: non è statico e definito una volta per tutte, ma è plastico , flessibile, duttile e si evolve a seconda delle esperienze compiute dal soggetto e delle idee con cui è venuto in contatto.

E’ un cambiamento che ciascuno avverte nel corso della propria vita, anche più volte. Il dinamismo del SE’ e la sua capacità di modificare il sistema di valori sulla base delle proprie esperienze sono considerate un indicatore della salute psichica dell’individuo.

 

BIBLIOGRAFIA

 

C.ROGERS “La terapia centrata sul cliente”, Martinelli editore, Milano,1982

 

 

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